Facile gita in Val Germanasca per portare Giuseppe alla sua prima uscita skialp.
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Dettagli GITA:
quota di partenza (m): 1490m
quota vetta (m): 2590m
dislivello complessivo (m): 1100m
difficoltà: MS
Esposizione: NORD OVEST
Periodo consigliato: dicembre-marzo
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Sommario
Si segue lo stesso percorso per il Giulian fino al bivio con il vallone delle Miniere. Si gira a destra e si risale a mezzacosta per un buon tratto, poi si devia a sinistra e si risalgono i pendii superiori fino a raggiungere un vallonetto ampio da cui si vede chiaramente la cima. Con un paio di rampe si raggiunge la cima sulla sinistra dal colle Loup.
Discesa con qualche piccola variante ma nel complesso si segue lo stesso percorso della salita.
Consigliata sia per skiers che snowboarder, specialmente in condizioni di innevamento recente.
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Meteo del giorno
Cielo sereno con a tratti velature anche compatte, visibilità buona. Rigelo scarso sotto i 2200m
Zero termico nelle ore centrali: 2400m in forte calo durante il giorno
isoterma -10 nelle ore centrali: 3900m in forte calo durante il giorno
Venti: deboli con locali rinforzi di direzione settentrionale.
Pericolo valanghe: 2
Situazione neve in cm (versanti sud-nord) durante la discesa
- 1500m: 30-100 crosta non portante
- 2000m: 100-130 crosta non portante-polverosa
- 2500m: 100-200 crosta dura da vento - polverosa
- 3000m: 100-200 crosta dura da vento - polverosa
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Ancora ubriaco della gita al Fallere decido di portare Giuseppe a fare una bella uscita skialp sulle nevi di "casa".
Partiamo da Giordano con una temperatura scandalosa per Febbraio (circa -1), la neve ne risente con uno scarsissimo rigelo notturno che rende la salita leggermente faticosa già in partenza, specialmente nella prima rampa dopo il ponte del bivio con la valle dei 13 laghi facendo ripetutamente zoccolo.
Arriviamo nel vallone delle Miniere e la neve inzia ad essere gessosa e il breve e poco pendente traverso della prima parte del vallone non è proprio il massimo, scivolo ripetutamente verso valle.
Solamente con la seconda rampa nel bosco rado trovo un equilibrio nella salita e con un passo decisamente lento risaliamo il pendio, la traccia precedente è stata coperta quasi del tutto dal vento e rimangono solo le impronte profonde dei ciaspolator.
Arrivati ai pendii superiori il panorama si apre nella sua bellezza; si vedono tantissime possibilità nel vallone delle Miniere di spot adatti al freestyle backcountry, con salti naturali stupendi che attendono solo chi può permetterseli.
La neve sul nostro pendio inizia a essere nuovamente dura e gessosa, con croste da vento alternate a farina riportata che non fanno ben sperare per la discesa.
Dopo poco oltre il limite del bosco si apre il vallone sotto la cima, evidente sulla sinistra, il cielo è un pò lattiginoso con nubi alte e sottili che scorrono velocemente sopra la cresta. Qualche folata di vento ci fa compagnia, il silenzio è assoluto.
Arrivati all'ultima rampa la cima ormai è ben evidente sulla sinistra ma qui inizio a fare i conti con 1 dito di neve polverosa riportata su fondo marmoreo ingannando le mie logore pelli, credendo di fare aderenza, invece facendomi pericolosamente scivolare, anche con un bel ruzzolone. Faticosamente arrivo finalmente sulla cima assieme a Giuseppe.
Qualche selfie, foto e inziamo a scendere.
Prima parte direi PESSIMA, neve durissima e gessosa, curve strette e non divertenti. Nel Plateau alto qualche curva più morbida ma nulla di che, attendo Giuseppe che accusa qualche crampo.
Seconda parte la più bella nel bosco rado del vallone delle Miniere, sebbene già piuttosto tritato, il vento ha cancellato parzialmente le tracce e la neve morbida con diversi salti in sequenza mi hanno fatto divertire.
Ultima parte nel bosco più fitto su neve che incredibilmente, complice la discesa delle temperature, si è mantenuta molto scorrevole e a tratti stava addirittura crostificando! la temperatura era più bassa che la mattina presto. Anche qui tenendosi laterali è uscita qualche curva decente.
Gita da rifare con 1 metro di powder!
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